L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) è una Organizzazione intergovernativa creata nel 1975 allo scopo di assicurare e sviluppare, a fini esclusivamente pacifici, la cooperazione fra Stati europei nel campo della ricerca e della tecnologia spaziali e delle loro applicazioni.
Il compito dell’ESA è quello di delineare il programma spaziale europeo e di dargli attuazione. I progetti dell’Agenzia sono concepiti per scoprire quanto più possibile sulla Terra, l’ambiente spaziale circostante, il Sistema solare e l’Universo in generale, ma puntano anche allo sviluppo di tecnologie e servizi satellitari e alla promozione delle industrie europee. L’ESA, inoltre, collabora attivamente con le organizzazioni spaziali extra-europee.
L’Agenzia Spaziale Europea è la porta di accesso allo spazio per l’Europa. La sua missione consiste nello sviluppo delle capacità spaziali europee e nella garanzia che gli investimenti effettuati per la conquista dello spazio continuino a produrre vantaggi e ricadute positive per tutti i cittadini europei e del mondo.
Dal 1 marzo 2021, l’austriaco Josef Aschbacher https://www.esa.int/Space_in_Member_States/Italy/Josef_Aschbacher_Direttore_Generale_dell_ESA è il Direttore Generale dell’ESA.
I 22 Stati Membri dell’ESA sono: Austria, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia, Svizzera e Ungheria. Slovacchia, Slovenia, Lettonia e Lituania sono Membri Associati. Il Canada partecipa ad alcuni progetti in base ad un accordo di cooperazione. Bulgaria, Croazia, Cipro e Malta hanno altresì degli accordi di cooperazione con l’Agenzia.
Nel 2022, il Consiglio Ministeriale ha approvato un bilancio pari a 16,9 miliardi di euro. L’Italia si è impegnata con circa 3 miliardi di euro, pari al 18.2% del contributo globale degli Stati Membri, posizionandosi al terzo posto dopo Germania e Francia per i programmi obbligatori, e al primo posto come contributore per i programmi opzionali, focalizzati su osservazione della terra, esplorazione spaziale, trasporto spaziale. L’ESA garantisce che gli investimenti realizzati in ciascuno Stato membro, mediante i contratti industriali per i programmi spaziali, siano proporzionali al contributo finanziario di detto Stato (c.d. giusto-ritorno).
L’ESA ha la propria sede centrale a Parigi e dispone di altre sedi in diversi Paesi europei, ciascuna delle quali ha responsabilità differenti:
- EAC, il Centro Astronauti Europeo, a Colonia, Germania;
- ESAC, il Centro Spaziale Europeo per l’Astronomia a Villanueva de la Canada, Madrid, Spagna;
- ESOC, il Centro Spaziale Europeo per le Operazioni, a Darmstadt, in Germania;
- ESRIN, il Centro ESA per l’Osservazione della Terra, a Frascati, vicino Roma, Italia;
- ESTEC,il Centro Spaziale Europeo per la Ricerca e la Tecnologia, a Noordwijk, Paesi Bassi;
- ECSAT, il Centro Europeo per le Applicazioni Spaziali e le Telecomunicazioni, ad Harwell, Oxfordshire, Regno Unito;
- ESEC, il Centro Spaziale Europeo per la Sicurezza e la Didattica, a Redu, Belgio.
Inoltre, l’ESA ha uffici di collegamento in Belgio, negli Stati Uniti d’America e in Russia; una base di lancio nella Guyana francese e stazioni di terra e di tracciamento in varie aree del mondo.
Negli ultimi due decenni, l’ESA ha sviluppato con successo programmi delegati dalla Commissione Europea: Copernicus, i sistemi di navigazione satellitare Galileo ed EGNOS.
Copernicus rappresenta un punto di svolta ed è diventato rapidamente il più grande fornitore di dati accessibili e gratuiti sull’osservazione terrestre. L’ESA funge da responsabile europea dell’osservazione terrestre attraverso lo sviluppo e la realizzazione delle missioni “Sentinel Expansion” e delle missioni di prossima generazione “Sentinel,” allo scopo di garantire una maggiore continuità della fornitura di dati. Tali missioni monitoreranno vari aspetti del cambiamento climatico e sosterranno l’attuazione di politiche chiave dell’UE nella lotta ai cambiamenti climatici, nel monitoraggio della biodiversità e nel sostegno ai soccorsi in caso di catastrofe.
Galileo è invece il sistema di posizionamento e navigazione satellitare civile europeo. E’ incorso di sviluppo la seconda generazione del sistema che, grazie all’utilizzo di tecnologie innovative, garantirà maggiore precisione, robustezza e flessibilità dei dati, con possibili positive ricadute sulla progettazione, tra l’altro, di auto a guida autonoma, droni autonomi e di “Internet delle cose” (Internet of things – IoT).
EGNOS è il Satellite-Based Augmentation Systems (SBAS) più avanzato al mondo, che garantisce una precisione di posizione senza precedenti, particolarmente utile nel settore dell’aviazione, dei trasporti e dell’agricoltura.
L’accordo con la Commissione Europea include ulteriori componenti, come la preparazione e la progettazione del futuro segmento spaziale del programma dell’UE GOVSATCOM (Governmental Satellite Communications) e la validazione di un prototipo per il “Quantum Key Distribution satellitare”, a supporto della nuova iniziativa dell’UE sulla connettività sicura basata sulla tecnologia quantistica.
L’Italia e l’ESA
L’Italia ha la leadership del programma di esplorazione marziana, ExoMars, che permetterà all’Europa di atterrare su Marte e che è ripartito dopo l’interruzione della collaborazione con la Federazione russa, in conseguenza dell’ aggressione all’Ucraina.
L’Italia ha inoltre sottoscritto l’avvio del programma Moonlight, per la creazione di servizi lunari di comunicazione e navigazione (Lunar Communications and Navigation Services, LCNS) e le relative infrastrutture.
Fra le priorità dell’Italia si annovera anche quella del Trasporto spaziale, con il programma relativo al lanciatore Vega che supporta sia attività di miglioramento dell’attuale versione “Vega C”, sia la continuazione dello sviluppo di “Vega E”.
Nel settore dell’Osservazione della Terra, l’Italia svolge un ruolo guida, a livello europeo e internazionale, attraverso la partecipazione industriale al Programma Copernicus e al programma Future EO, che prepara alle prossime missioni e sviluppa i nuovi strumenti tecnologici di osservazione europei. L’italiana Simonetta Cheli dirige il Programma ESA su Osservazione della Terra e il centro ESA ESRIN di Frascati.
Anthea Comellini, 30 anni, ingegnere aerospaziale, e Andrea Patassa, 31 anni, capitano dell’Aeronautica militare, sono stati selezionati fra i nuovi componenti del corpo degli astronauti della Esa. Si affiancheranno a quelli già in servizio fra cui si annoverano Samantha Cristoforetti, Luca Parmitano e Roberto Vittori, che hanno già partecipato a numerose missioni sulla Stazione spaziale internazionale (Iss).