I governi devono sostenere anche con incentivi le Pmi per cogliere l’occasione della transizione verde e digitale è il messaggio lanciato dal Vice ministro delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini durante la sessione di lavoro da lui presieduta.
Il vice ministro ha ricordato che le Pmi “sono quelle che pagano più a caro prezzo la perdita di competitività a livello globale, in un’epoca in cui sono tornati i sussidi di stato ad alterare il commercio internazionale. E questo problema riguarda tutti i Paesi. La soluzione è lavorare su due fronti: quello macro e quello micro. A livello micro ogni impresa deve far fronte alla necessità di disporre di personale qualificato, accedere al credito, affrontare la burocrazia necessaria ad operare. A livello macro vi sono le politiche industriali, che impattano sull’attività delle piccole aziende., ha indicato il Vice Ministro in una delle sessioni da lui presieduta. E’ quindi importante il lavoro di istituzioni, come l’Ocse, che possono fornire alle Pmi gli strumenti per comprendere quel che accade a livello macro e ne valutino l’impatto., aiutando sia i policy maker che le imprese ad adottare appropriate misure di adattamento”. Per quanto riguarda il governo Italiano, il Mimit insieme all’Ocse ha sviluppato un Centro Studi per analizzare i dati sulle Pmi, con particolare attenzione alle start-up, e offrire al governo proposte per affrontare meglio le diverse esigenze delle imprese e aumentare la capacità di risposta delle autorità pubbliche di fronte a shock economici o industriali.
Nella Dichiarazione ministeriale approvata da tutte le delegazioni partecipanti a Parigi, viene ribadita la condanna per “l’ingiustificabile, non provocata e illegale guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina” e ribadito il sostegno alla popolazione. Nel rafforzare l’impegno per l’attuazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per la Sostenibilità nonché dell’accordo di Parigi, per quanto riguarda le Pmi viene riconosciuta “l’ampia diversità” delle imprese e “le sfide senza precedenti” che devono affrontare a seguito della pandemia da COVID-19 e del conflitto. Per questo “ribadiamo il nostro impegno a rafforzare la politica per le Pmi e l’imprenditorialità, come sancito dalla Raccomandazione dell’OCSE sul tema adottata dal Consiglio nel 2022, uno standard internazionale unico a supporto di un approccio coerente e strategico dei governi alle politiche per le PMI e l’imprenditorialità”, facilitando “la transizione e resilienza delle Pmi” e migliorando “l’accesso alle risorse”.
A margine della ministeriale OCSE dedicata alle PMI e all’imprenditoria, la vice segretraria generale dell’OCSE, Fabrizia La Pecorella e altri alti funzionari dell’organizzazione.
Al centro dei colloqui il tema delle materie prime critiche, delle Pmi e della twin transition, sui quali l’OCSE ha prodotto diversi studi e analisi, a disposizione dei governi e delle imprese.
“Per affrontare le sfide globali è necessario un approccio olistico, che ci permetta di affrontare i problemi da tutti i punti di vista”, ha affermato Valentini.
Grazie alla presenza di funzionari altamente specializzati, l’OCSE è in grado di offrire contributi multidisciplinari, preziosi per orientare le scelte di policy dei suoi Stati Membri. Esempio di collaborazione virtuosa dell’organizzazione con l’Italia sono lo studio “Closing the Digital Gap” realizzato in collaborazione con Mimit, ISTAT e banca d’Italia; la partecipazione del Mimit al Quantifying Industrial Strategies; il rapporto OCSE “Boosting Evidence-based policy making in Italy” presentato nel giugno scorso alla presenza del ministro Adolfo Urso.
Per sostenere le PMI ad affrontare le sfide del futuro l’Ocse ritiene necessario un costante processo di upskilling and reskilling oltre che adeguati meccanismi di accesso al credito. In tale ambito l’OCSE ha invitato l’Italia ad aderire a un progetto che favorisce appunto l’upskilling del capitale umano impiegato nelle imprese, attraverso una crescente interconnessione tra mondo accademico e mondo industriale, oltre ad un progetto che coinvolge le banche di sviluppo e garantisce un migliore coordinamento delle loro iniziative