Un miliardo e mezzo di studenti che in 188 Paesi non sono entrati nelle aule scolastiche per mesi. Una situazione senza precedenti di fronte alla quale i metodi abituali dell’azione politica e del nostro comune modo di agire, basati sulla ricerca di precedenti nella storia, non possono fare fronte.
Il rapporto “Lo Stato dell’educazione: un anno di pandemia COVID”, preparato da OCSE, Unesco, Unicef e Banca Mondiale, cerca di fornire ai Governi degli strumenti basati sulla analisi di quanto è accaduto e di cosa è stato messo in opera nei diversi Paesi.
Una lettura utile a tutti i professionisti della scuola e a tutti i genitori di alunni che in quest’anno hanno vissuto con noi una esperienza che sarà all’origine di cambiamenti radicali anche nel mondo dell’educazione.
Gli effetti negativi della pandemia sono sotto gli occhi di tutti e nelle tasche di molti. In termini generali gli economisti pensano che gli studenti di oggi perderanno la loro capacità di produrre reddito per tutta la loro vita di almeno il 3% per ogni 3 mesi di chiusura delle scuole.
Insieme agli effetti distruttivi generali, all’aumento delle diseguaglianze all’interno dei singoli Paesi e fra gli Stati, i sistemi scolastici hanno dimostrato coraggio, resilienza e creatività: sidovrà lavorare perché le molte buone esperienze apprese durante le pandemia non siano perse quando sitornera’alla normalita’ e per riflettere insieme con una diversa consapevolezza su cosa siano gli obiettivi, i successi, il rischio e l’innovazione nel mondo dell’educazione.